Principi
Alcuni principi
Assiduità alle riunioni
L’assiduità alle riunioni è fondamentale per il buon funzionamento e la solidità dei club.
L’importanza che viene data all’assiduità deriva specialmente dalla considerazione che ogni socio rappresenta un soggetto ben caratterizzato professionalmente ed umanamente e che, per questo, una sua assenza priva il club del vantaggio di un effettivo diversificato e priva i soci della compagnia di un amico.
Lo Statuto del Rotary stabilisce tre condizioni verificandosi le quali l’appartenenza al Rotary viene automaticamente a cessare per mancanza di assiduità. Queste circostanze sono: se socio manca a quattro riunioni consecutive del club, senza compensarle con la presenza in altri club; se il socio non risulta presente in almeno il 60% delle riunioni di ciascun semestre, anche utilizzando riunioni compensative; se non risulta presente in almeno il 30% delle riunioni del suo club ogni semestre. In questi casi il socio perde automaticamente la sua qualità di membro dei Rotary, a meno che il consiglio del club non giustifichi le assenze per validi motivi.
Queste regole sembrano, a molti, eccessive, tant’è che non si può dire siamo proprio rispettate, ma questa insistenza nello Statuto testimonia, prima ancora che una regola da applicare, una volontà precisa di dare importanza, molta importanza alla frequenza. In realtà quello che conta e la motivazione di base del rotariano ad essere tale e, con questa, il suo senso di appartenenza al Rotary, come responsabilità, come dovere e come gioia.
Il test delle quattro domande
Questo test, che è fra i più citati e diffusi nel mondo, è dovuto al rotariano Herbert J. Taylor al quale, nel 1932, era stato chiesto di rimettere in sesto la Club Aluminum Company di Chicago che era sull’orlo del fallimento a causa di enormi difficoltà finanziarie.
Taylor si mise all’opera e ritenne opportuno, innanzitutto, di distribuire un codice morale che, pur redatto in poche righe, doveva servire di guida per tutti i dipendenti della traballante società, di fronte ad ogni scelta della loro vita professionale. Il test delle quattro domande diventò la guida per la vendita, la produzione, la pubblicità e per tutti i rapporti con rivenditori e clienti. La sopravvivenza di quella società fu anche dovuta alla forza morale da essa, così, acquisita.
Herb Taylor divenne presidente del Rotary International nell’anno 1954-55. Il test delle quattro domande fu adottato dal Rotary nel 1943 e fu tradotto in 100 lingue e distribuito ovunque possibile, con la raccomandazione che esso venisse adottato da tutti i rotariani.
Esso si esprime in questo modo:
“Quello che pensiamo, diciamo o facciamo:
– è conforme alla verità?
– è corretto per tutti coloro che sono coinvolti?
– è di stimolo per la crescita di migliore buona volontà reciproca e di sentimenti di amicizia?
– è di beneficio per tutti gli interessati?”
Le quattro vie dell’azione
Questi quattro capisaldi dei Rotary si riferiscono ai quattro elementi costitutivi dello scopo del Rotary: l’azione interna; l’azione professionale; l’azione di interesse pubblico; l’azione internazionale. Malgrado che questi fondamenti non appaiano nello statuto dei Rotary, la loro enunciazione è ritenuta importante perché si richiama ai principali settori di attività del Rotary.
“L’azione interna” comprende tutte le attività che si svolgono all’interno di ogni club per mantenerlo vitale.
“L’azione professionale” consiste nell’opportunità data ad ogni rotariano di rappresentare la dignità e l’utilità di ogni professione presso ogni altro socio del club.
“L’azione di interesse pubblico” fa parte di quelle attività intraprese dai rotariani per migliorare la qualità della vita nella comunità nella quale sono inseriti. Spesso questa attività si estrinseca nell’assistenza alla gioventù, agli anziani, ai portatori di handicap e ad altre persone che guardano al Rotary con la speranza di una vita migliore.
“L’azione internazionale” fa riferimento ai numerosi programmi e attività dei rotariani che hanno lo scopo di rinforzare la comprensione internazionale, la buona volontà e l’amore per la pace. I progetti di azione internazionale hanno lo scopo di venire incontro ai bisogni umani dei Paesi meno fortunati.
A queste quattro vie si aggiunge, con sempre maggior attenzione, un’altra azione: quella in favore delle nuove generazioni.