POLIOPLUS. IL PRESIDENTE INTERNAZIONALE RISELEY FA IL PUNTO
Con una recente lettera ai rotariani il Presidente internazionale, Ian Riseley, fa il punto sulla campagna per l’eradicazione della poliomelite, che da anni costituisce uno degli obiettivi principali del Rotary.
“Volgendo lo sguardo al 2018, – scrive Riseley- è arrivato il momento di riflettere sulla prossima fase della nostra opera volta a sradicare la polio. I dati degli ultimi anni ci indicano una chiara traiettoria. Abbiamo registrato 416 casi di polio nel 2013, 359 casi nel 2014, 74 casi nel 2015, 37 casi nel 2016 e 17 casi finora nel 2017. Stiamo per arrivare a zero casi e il 2018 potrebbe essere l’anno in cui raggiungeremo questo traguardo.
“È importante reiterare che non significa che il nostro lavoro sia finito. Il Rotary sarà impegnato nell’eradicazione della polio fino a quando non ci sarà la certificazione che il mondo è libero dalla polio, che la polio non esiste più. Affinché ciò accada, dobbiamo assicurarci, oltre ogni dubbio, che il virus non esiste in nessuna parte del mondo. Il poliovirus è in grado di rimanere nascosto ed è per questo che ci siamo tanto impegnati nell’attività di sorveglianza: non solo per per scoprire nuovi casi, ma anche per scovare i segni del virus nei corsi d’acqua e nelle acque reflue.
“Dopo tre anni dall’ultimo caso riscontrato di poliovirus, una commissione indipendente provvederà a certificare che il mondo è stato liberato dalla polio. Allora, e solo allora, il nostro lavoro sarà completato. È fondamentale, quindi, continuare tutte le nostre attività: sorveglianza, vaccinazioni e sostegno della causa.
“Nel 2016, il Rotary ha aiutato a vaccinare 450 milioni di bambini, evitando un numero stimato di 650.000 casi di paralisi. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza gli sforzi di un effettivo solido, pronto e capace di fare il lavoro. Tutti noi, quindi, dobbiamo fare la nostra parte per assicurare un effettivo che rimane forte e pronto a tutte le sfide future”.