Comunicazione

La genialità degli autistici per i Beni Culturali – la debolezza dell’uomo diventa forza

Attualmente la società civile supportata dalla ricerca scientifica pone grande attenzione al mondo dei giovani in particolar modo ai ragazzi diversamente abili. In questo specifico ambito il Rotary intende creare un progetto finalizzato al miglioramento della qualità della vita in soggetti affetti da disturbi dello spettro autistico attraverso il loro inserimento in ambito lavorativo: avvalersi della collaborazione e della genialità di alcuni di loro iniziando con la ricostruzione del patrimonio artistico danneggiato/frantumato durante il sisma che ha colpito le zone delle Marche e dell’Abruzzo.

Come è noto alcuni soggetti affetti da autismo hanno una particolare abilità nel riconoscere e ricomporre unità frammentate come quelle ludiche dei puzzle: infatti associazioni statunitensi a favore di questi soggetti hanno come logo proprio l’immagine del puzzle.

Le persone che ricevono una diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico (DSA) presentano, lungo tutto il loro ciclo di vita, difficoltà nella comunicazione e nella interazione sociale, accanto a un repertorio ripetitivo e stereotipato di interessi e/o comportamenti.

Nonostante tali limitazioni relazionali e sociali, queste persone posseggono spesso notevoli talenti, che possono essere distribuiti in ambiti differenti: matematici, musicali, psicomotori, visivi, ecc.. Alcuni di questi talenti si sviluppano in ambito visivo, attraverso l’espressione di particolari doti grafiche, pittoriche, di memoria visiva o, addirittura, attraverso il “pensare per immagini”.

La limitazione della interazione sociale viene spesso “compensata”, nelle persone con DSA, da una particolare confidenza con l’universo digitale: la comunicazione attraverso Internet, i social, ecc., filtrata dalle difficoltà del contatto interumano, risulta infatti particolarmente agevole per le persone con DSA.

Sulla base di queste caratteristiche, abbiamo pensato ad un progetto pilota, destinato a verificare la fattibilità dell’impiego di persone “visual” con DSA, le quali – utilizzando tecnologie digitali – ricostruiranno affreschi danneggiati e ridotti in piccoli pezzi.

Tali persone potranno partecipare alla ricostruzione da remoto, così da non turbare l’organizzazione della loro giornata, né costringerli a viaggi, mutamenti ambientali o delle loro routine, in genere molto importante per il loro benessere.

L’iniziativa del Distretto Rotary 2031 si avvale della collaborazione di rotariani che hanno studiato la fattibilità del progetto e del supporto di alcuni Distretti Rotary italiani intenzionati a promuovere e sostenere il progetto tramite i propri Club, anche in vista di una diffusione sull’intero territorio nazionale della metodica e delle attrezzature messe a punto per aiutare i soggetti Autistici.

Alcuni membri della commissione rotariana preposta allo sviluppo del progetto ha avuto un incontro con il prof. Pierluigi Politi (Ordinario di Psichiatria, Direttore dell’U.O. complessa di Psichiatria di Pavia, Responsabile del Laboratorio Autismo) e con il prof. Francesco Barale (Presidente della Fondazione Genitori per l’Autismo) presso il Laboratorio Autismo, afferente al Dipartimento di Scienze del sistema Nervoso del Comportamento dell’Università di Pavia, che hanno sviluppato negli anni grande esperienza nei modelli teorici dell’autismo e delle strategie di intervento più produttive, con una specifica area di studio mirata all’inserimento scolastico e lavorativo.

L’idea progettuale di base è stata sviluppata e presentata alla Presidente Benedetta De Martis dell’A.N.G.S.A, Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici.

Sono state contattate famiglie specifiche coinvolte dal tema Autistico e hanno espresso grande interesse per i loro ragazzi e stupore di vedere che c’è attenzione a loro così poco considerati.

Si può sostenere che il progetto si avvale anche di significative collaborazioni con le Associazioni e le famiglie.

Ipotesi di metodo del processo ricompositivo:
• Raccolta dei pezzi divisi per area di ogni monumento e posizionamento in casse (unico livello);
• Catalogazione per località, per chiesa/palazzo, per porzione della pianta del monumento;
• Fotografia della “cassa” in alta definizione;
• Raccolta della miglior documentazione fotografica pre-terremoto;
• Preparazione e messa a punto di un programma software per ricomporre i frammenti in modo virtuale (concetto come per la ricostruzione del puzzle);
• La tecnologia necessaria a realizzare tale progetto, sarà messa a punto da ricercatori informatici;
• Consegna della base fotografica pre-terremoto e della strumentazione informatica agli Autistici / “Asperger” (solo quei soggetti di alta capacità ricostruttiva, selezionati in tutta Italia) per garantire la corretta percezione dell’opera, la ripresa sarà in scala tale da mantenere i segni identificati;

• Consegna delle riprese fotografiche delle casse catalogate con i frammenti dell’area di base fotografica;
• Gli autistici potranno ricomporre i frammenti su base fotografica (da remoto);
• I frammenti avranno una numerazione e potranno essere così facilmente riconoscibili dai restauratori (base di lavoro);
• I restauratori a questo punto prendono in consegna gli schemi prodotti dagli Autistici / “Asperger” e a loro il compito di operare nella ricomposizione guidata dei frammenti originali.
Sarà indispensabile realizzare un progetto sufficientemente flessibile per adeguarsi alle varie realtà territoriali artistiche ed ambientali.

La soluzione si articola nei seguenti passaggi:
1) Contatti con i Ministeri dei Beni Culturali e Soprintendenze, Ministero alla salute, Psichiatri, Associazioni Autistici, collaborazione con archivi Soprintendenze, Fotografi Restauratori.
o Raccolta dati fotografici esistenti in alta risoluzione (presso soprintendenze o privati);
o Nuova campagna fotografica di quanto sopravvissuto a parete;
o Riordino delle casse con frammenti catalogati (a cura dei restauratori);
o Campagna fotografica del frammento catalogati per casse.
2) Realizzazione della strumentazione e delle attrezzature necessarie a realizzare una connessione fra gli elementi ritrovati e recuperati e l’immagine pre-danneggiamento al fine della descrizione pertinente alla superficie da ricomporre in relazione ai frammenti ritrovati;
o Collaborazione con informatici / restauratori / esperti della disabilità autistica;
3) Coinvolgimento dell’Università di Pavia, Department of Industrial Engineering and Computer Science, per lo studio del software, di cui vista la fattibilità del progetto, questo è stato presentato a diversi convegni scientifici internazionali

Gli strumenti messi a punto vedranno la collaborazione e le varie competenze unite in sinergia per la realizzazione degli strumenti informatici fino al collaudo del prototipo con i formatori dei soggetti Autistici.

Non è mancata fin da subito il contatto con i restauratori per la messa a punto del prototipo.

Ma non sono mancati i contatti con le Istituzioni che hanno avuto tutti risposte positive:

  • Soprintendente Dott.ssa Marica Mercalli – Soprintendenza Umbria
  • Soprintendente Arch. Papotti – Soprintendenza Torino
  • Ministero MIBAC Roma – Dott. Guido Manuel Roberto incontro con Dott.ssa Gabriella Cetorelli
  • Roma – Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro – Direttore Arch. Gisella Capponi
  • Cesano Boscone – Istituto Fondazione Sacra Famiglia Onlus – Prof. Dr. Lucio Moderato, Dott. ssa Oriana Bruno e Dott.ssa Rita Meloni
  • Torino – Istituto Fondazione Cottolengo Onlus – Don Andrea Bonsignori
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